The flow of time and the perception of life Water is a primordial element normally associated with the idea of birth, liquid substance as is the amniotic liquid, symbol of transparency and purity. The water it also has an exceptional mnemonic capacity. The memory resurrects unconsciously important memories, capable of stimulating emotions updated by the time spent, between the fact that has happened and the resurfaced one, and that for this reason can resurface with changeable intensity. In any case, intimate and touching reminders remain from which the crying or even a tear, whose expression puts a very strong meaning in the artist, equal to that of the infinite particles of which water is composed. Fascinated for some time by water, Tiziana Rinaldi Giacometti for the first time with the video installation Underwater puts into practice a personal reworking of the ambiguous power of this element that with the passing of the years is increasingly important in its personal artistic research. In fact, water attracts and rejects it at the same time, just as it can mean life and cause death when it is the cause of dramatic natural calamities. Current element, protagonist from too many years in the news of the media, the water turns into an irreplaceable vehicle of hope tragically disappointed and betrayed even before reaching coveted goals. Death and life have always alternated between the themes dealt with in the works of Tiziana Rinaldi Giacometti as a succession of moods and moods that exchange between them. ________________________________________
Il flusso del tempo e la percezione della vita L’acqua è un elemento primordiale normalmente associato all’idea della nascita, sostanza liquida come lo è il liquido amniotico simbolo di trasparenza e di purezza. L’acqua ha anche una eccezionale capacità mnemonica. La memoria resuscita i ricordi inconsciamente importanti, capaci di stimolare emozioni aggiornate dal tempo trascorso, tra il fatto accaduto e quello riemerso, e che per questo possono riaffiorare con intensità mutevole. Restano comunque richiami intimi e toccanti da cui trapela il pianto o anche solo una lacrima la cui espressione ripone nell’artista un significato molto forte, pari a quello delle particelle infinite di cui è composta l’acqua. Affascinata già da tempo dall’acqua, Tiziana Rinaldi Giacometti per la prima volta con la videoinstallazione Underwater mette in pratica una rielaborazione personale circa la potenza ambigua di questo elemento che con il passare degli anni si rivela sempre più importante nella sua personale ricerca artistica. L’acqua infatti l’attrae e la respinge al contempo, così come essa può significare vita e causare morte quando è la causa di drammatiche calamità naturali. Elemento attuale, protagonista da troppi anni nei notiziari dei media, l’acqua si trasforma in un insostituibile veicolo di speranza tragicamente delusa e tradita prima ancora di raggiungere agognate mete. Morte e vita si alternano da sempre tra le tematiche affrontate nei lavori di Tiziana Rinaldi Giacometti come in un avvicendarsi di umori e di stati d’animo che si scambiano tra loro. A cura di Miriam Castelnuovo Ingresso libero 14 MAGGIO H16 – 19
Comunicato Stampa : “Percezioni di Vita” di Tiziana Rinaldi Giacometti Tiziana Rinaldi Giacometti inaugura la Mostra “Percezioni di Vita” presso gli Spazi di Officine Farneto il giorno venerdi 15 luglio dalle ore 19.00 fino alle 22.00. Con questa Personale si dà seguito ad un importante progetto culturale-artistico dal titolo “Diversità” a cura di Massimo Lupoli con Arturarte Contemporanea e di Miriam Castelnuovo con Associazione Culturale Quattro Colori Primari- Travelling Arts Project. Tiziana Rinaldi Giacometti conferma pertanto una grande attitudine all’adattamento nella fase progettuale come in quella successiva della messa in pratica. In francesce metteur en scène significa Regia: Tiziana Rinaldi Giacometti si può esattamente definire tale e in questa veste regista di se stessa, severa e autocritica come altri non saprebbero essere nei confronti suoi e delle sue creazioni. Lo fa comunque rivelando una continuità di intenzioni nel proseguire quel viaggio che in Underwater trova il suo emblema nella valigia disfatta nell’acqua e che deve aver ricomposto con nuovi abiti in vista di un nuovo modo di itinerare rispetto al passato. Lo spirito caparbio e perfezionista del carattere di Tiziana Rinaldi Giacometti e con il quale ho avuto modo di confrontarmi durante il primo allestimento assieme sulla più importante pista di pattinaggio a Roma, si rivela sempre più come un valore aggiunto alla propria arte: lo strumento inconscio con cui poter risolvere i bisogni insiti alla sua ricerca, ove l’indagine più intima e indecifrata della personalità intesa in senso generale, continua a farle da premessa. Come un flusso più potente la cui partenza è da riferirsi direttamente a Tiziana e alla potenza della propria personale energia creativa, che di fatto la coinvolge nell’ispirazione nei sensi e che si traduce nel nuovo desiderio di creare un’opera che sia rappresentativa e duratura. Come nel passaggio che dalle tele di grandi dimensioni la vede passare su quelle più piccole che con sorpresa colgono e accolgono lo stesso fiume in piena di intensità come dell’impulso vitale da cui Tiziana Rinaldi Giacometti si sente catturata durante l’elaborazione dei propri pensieri. In questo luogo espositivo, diverso dagli altri del passato, l’artista esplora se stessa ed è costretta a mettere in mostra davvero tutta se stessa: ma in questo gioco di parole è veramente lei la prima persona a volersi rifugiare pur di non apparire.Infatti lo spazio è grande abbastanza da doverlo riempire: emozioni contrastanti tra il gioire e il patire segnano il fragile confine tra pura immaginazione e il concretarsi di un sogno. Ma l’immaginazione è anche capace di portare con sé una forza talmente dirompente, che superata l’idea di finzione, riesce a proiettare l’oggetto dei propri pensieri nella concreta realtà. (dal Testo Critico di Miriam Castelnuovo)